Il Madagascar, terra di lemuri e di baobab, di splendide spiagge e di incredibili ecosistemi è anche uno dei punti cardine della diversità degli anfibi a livello mondiale: 290 specie endemiche e almeno altre 150 in via di descrizione!
Un patrimonio biologico da tutelare e con quest’obiettivo è stata lanciata nel 2006 l’iniziativa ACSAM (A Conservation Strategy for the Amphibians of Madagascar) promossa dall’Amphibian Specialist Group dell’IUCN e sancita da importanti ricercatori ed erpetologi sia malgasci che stranieri e in seguito ratificata da un piano d’azione nazionale.
Grazie all’impegno profuso negli anni successivi e al supporto di varie istituzioni e ONG conservazionistiche, sono state svolte ricerche in molte aree ancora ignote, alcune delle quali di particolare interesse per gli anfibi.
È così che la specie forse maggiormente minacciata di estinzione in Madagascar, la Mantella arlecchino Mantella cowani in particolare, è stata posta sotto tutela.
Al momento è in atto il processo di conservazione del secondo massiccio del Madagascar, l’Ankaratra, importante area al cui interno vivono due specie di anfibi classificate dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) come “minacciate criticamente”: Boophis williamsi e Mantidactylus pauliani, rinvenute unicamente in pochi corsi d’acqua del massiccio a quota elevata.
Più problematica appare per il momento la situazione delle popolazioni urbane della rana pomodoro, Dyscophus antongilii, presente nelle aree rurali della Baia di Antongili e nel territorio urbano di Maroantsetra, nonchè in una zona poco distante dalla città di Toamasina. L’IUCN considera questa specie “quasi minacciata”. Vari sono i fattori che minacciano la sopravvivenza di questa straordinaria fauna: la deforestazione e l’alterazione degli habitat, il prelievo per l’alimentazione e per il mercato amatoriale (pet-trade) e la possibile comparsa di malattie catastrofiche, come il famigerato fungo chitridio che ha causato l’estinzione di molte popolazioni di anfibi in giro per il mondo, ma che – fortunatamente – non è ancora stato segnalato in Madagascar.
Il sostegno UIZA al progetto promosso dall’Amphibian Specialist Group, di cui Franco Andreone, zoologo al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino è coordinatore per il Madagascar, permetterà studi in natura delle specie minacciate, il monitoraggio nazionale per il chitridio, l’attuazione di programmi di allevamento in cattività “in situ” e “ex situ”, nonchè attività di sensibilizzazione e di divulgazione sia in Italia sia per le popolazioni locali in Madagascar
Per saperne di più www.sahonagasy.org